Pensavo che Carlo Verdone avesse esagerato quando in “Bianco, Rosso e Verdone” raccontava le vicende del giovane Amitrano che, a bordo della sua Alfasud rossa, ritorna nella sua terra d’origine compiendo un viaggio tragicomico partendo dalla Germania.
Questa mattina ho visto una Fiat Punto Nera con targa tedesca, addobbata come un albero di natale. Bassa, con luci supplementari, minigonne, alettone e doppio scarico.
Questa Punto semi-Abarth, era abitata da una coppia di giovani che aiutavano a creare l’assetto ribassato dell’auto.
Lui guidava a torso nudo sul sedile reclinato e rivestito con il telo da mare. Sembrava una mortadella ricoperta di peli che faticava a raggiungere il volante.
Lei era un bignè, anzi no, un bombolone alla crema ma senza lo zucchero sopra. Solo il fritto e il ripieno. Aveva un vestito aderente che risaltava le curve.
La visione è durata solo pochi istanti, peccato. Mi sarebbe piaciuto vedere se il volante e il cruscotto fossero ricoperti di pelo.
Una cosa però l’ho vista: avevano una bambola appesa allo specchietto di dimensioni ragguardevoli.
La prossima volta starò più attento ai particolari. Promesso.
A presto.